Il cancro è la prima causa di morte per malattia nei bambini di età superiore ad un anno: necessario incentivare la ricerca.
Intervenire efficacemente per migliorare il regolamento sui medicinali pediatrici: oggi è stata approvata con 47 voti a favore 5 contrari e 1 astenuto, un’interrogazione orale della Commissione Envi del Parlamento europeo, che chiede alla Commissione europea come intende colmare le lacune del regolamento, accompagnata dalla risoluzione oggi discussa, con cui si chiede di procedere ad una modifica dello stesso, adattandolo alle nuove esigenze in campo medico.
“Nonostante gli importanti progressi, come dimostra il numero crescente di progetti di ricerca e sperimentazioni cliniche – commenta Giovanni La Via (Ap\Ppe), Presidente della commissione Ambiente, Sanità pubblica, Sicurezza alimentare – c’è ancora molto da fare per ottimizzare il regolamento, specie – dice La Via – in oncologia pediatrica e neonatologia”. Bastino questi dati. “Il cancro – ricorda l’eurodeputato – rimane la prima causa di morte per malattia nei bambini di età superiore a un anno, e ogni anno 6000 giovani muoiono di cancro in Europa. Inoltre meno del 10 % dei bambini con una recidiva incurabile potenzialmente letale ha accesso a nuovi farmaci sperimentali in studi clinici”.
“Il regolamento sui medicinali per uso pediatrico ha prodotto molti effetti positivi, ma dopo 10 anni è necessario apportare delle modifiche, soprattutto per quanto riguarda l’oncologia pediatrica. Oggi non sono previsti incentivi finanziari alle aziende per stimolare la ricerca per i tumori infantili, e i piani di indagine sono approvati troppo tardi perché si concentrano sulla rara comparsa di un cancro dell’adulto in un bambino, piuttosto che sull’impiego potenzialmente più ampio del nuovo farmaco in altri tumori infantili pertinenti”.
“Problemi che riguardano purtroppo i bambini e le famiglie che vivono accanto a loro la malattia, ed è nostro dovere agire per ottenere progressi tangibili “.
Il Regolamento, entrato in vigore nel 2007, è stato oggetto di una relazione sulla sua implementazione, adottata nel 2013 dalla Commissione europea, da cui emergono pregi ma anche lacune.
“Ci sono stati dei benefici importanti ma possiamo fare di più, attraverso la modifica auspicata, con azioni mirate e strategiche, che facciano leva soprattutto sulla tempestività dei piani di indagine pediatrica e sugli incentivi alla ricerca- conclude l’eurodeputato siciliano- per ottenere benefici salvavita per i bambini, tenendo ben conto delle loro peculiarità rispetto agli adulti, sia sul piano dello sviluppo fisiologico che psicologico. Continueremo questa battaglia nei prossimi mesi, sono al voto finale in plenaria”.